Dalla tecnologia alle sneakers, cos’è al giorno d’oggi veramente disruptive?

Il termine disruptive è tra i più inflazionati della nostra epoca.

Questa parola di origine inglese, la si associa inizialmente a qualcosa di negativo, di sicuro però è accattivante e riempie la bocca a tutte quelle persone che, parlando di tecnologia, vogliono darsi un tono, pur non capendone esattamente il senso.

Allora cosa significa davvero?

Significa “dirompente”, “sensazionale”, “senza precedenti”.

Oggi, ad essere definite dirompenti, sensazionali e senza precedenti sono - guarda caso - troppe cose: tecnologie, sneakers, abiti, fino agli oggetti di arredamento, ma la lista potrebbe continuare all’infinito...

Sembra quasi che ogni cosa possa essere disruptive, ma non è così.

Come abbiamo visto, l’esagerazione è dietro l’angolo!

Ma partiamo dalle origini.

Il termine è apparso per la prima volta nel 1995, all’interno dell’articolo “Disruptive Technologies: Catching the Wave”, scritto a quattro mani da Clayton Christensen, professore di Business administration a Harvard, insieme a Joseph Bower.

Indicava i progetti tecnologici sviluppati da piccole società, il cui forte impatto sociale andava a sfidare i risultati raggiunti delle aziende leader del mercato digitale.

La caratteristica comune delle innovazioni disruptive è stata la capacità di cambiare un’epoca: dal quel momento, infatti, non si è più tornati indietro.

E, oggi, cosa può essere definito disruptive?

Per restare confinati al campo tecnologico, che è quello che conosciamo meglio, ad essere disruptive è un progetto non solo capace di cambiare il modo di vivere e di pensare delle persone, ma soprattutto di aprire una nuova era esperienziale così come è accaduto, un esempio su tutti, con i prodotti ideati da Apple in passato. Ma veniamo a noi...

IES Italia è un’azienda che ogni volta parte da zero.

Con i nostri progetti siamo andati a creare una domanda là dove non c’era; abbiamo avuto la lungimiranza di guardare oltre quello già fatto e abbiamo accettato il rischio di iniziare a percorrere territori inesplorati… perché?

Semplicemente perché non ci interessa incrementare vecchie tecnologie, soprattutto se queste non hanno creato valore alle vita delle persone.

A coinvolgerci e stimolarci, invece, sono nuove idee che plasmano un futuro più semplice, sostenibile e bello per la maggior parte delle persone.

La vita è complessa, ma può essere facile e, per renderla tale, è necessario rispondere alle esigenze quotidiane degli esseri umani che, puntualmente, si scontrano con sfide sempre più digitali: l’esigenza di essere sempre connessi, di proteggere i dati sensibili e usare sistemi informatici che bypassino la tanto disprezzata burocrazia, il vero ostacolo anche per le società più evolute.

La tecnologia ha il compito di rendere fluide queste azioni.

In IES Italia siamo da sempre in prima linea per creare un impatto positivo e di lungo periodo sul futuro delle persone, anche a costo di rompere gli schemi.

Questo è disruptive, no?

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By IES Team